Abitualmente, in modo improprio, definiamo "vista" la capacità dell'occhio di risolvere un oggetto di una determinata grandezza ad una data distanza e valutiamo l'abilità visiva misurandola in decimi: 10/10, 9/10, 8/10, ecc...
Spesso però, nella pratica quotidiana, alcuni individui che vedono benissimo da vicino e da lontano e che sono in grado di vedere oggetti o leggere caratteri molto piccoli da lunghe distanze, denunciano una serie di disturbi fisici presenti nell'arco della giornata: bruciore agli occhi, lacrimazione, occhi rossi, mal di testa, dolori orbicolari, visione doppia occasionalmente o frequentemente, fatica eccessiva a mantenere la concentrazione, aumento dell'irritabilità.

Sono quindi soggetti che vedono "bene" ma sono infastiditi da una serie di sintomi e che possiedono una buona "VISTA" ma non una perfetta "VISIONE". La "visione" può essere definita come la somma di tutte quelle abilità visive, correlate con la fisiologia, che ci permette di operare e di collocarci nello spazio con sicurezza e senza affaticamento.
Per valutare una buona visione non è quindi sufficiente una semplice misurazione della vista, ma occorre con l'aiuto dell'"ANALISI VISIVA" valutare le reali capacità visive e con il "VISUAL TRAINING" ripristinare abilità visuo-motorie nel tempo debilitate anche a causa di posture errate, praticando una serie di attività prescritte dall'optometrista spesso in collaborazione con un fisioterapista.
E' necessario effettuare almeno una visita optometrica durante l'anno per accertarsi che non ci siano patologie oculari che inizialmente possono manifestarsi con i sintomi di un affaticamento visivo.